Discussione:
Intervista Pulici
(troppo vecchio per rispondere)
Milton
15 anni fa
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Sulla busiarda, bellissima, non a caso fatta da Brusorio
Solo una citazione:
"Il Filadelfia non erano solo muri, ma la gente che tutti i giorni ti
vedeva in faccia, ti spiegava, ti incitava. Per noi indossare la
maglia granata significava rispettare i morti di Superga, i tifosi e
noi stessi. Sia quando giocavamo per lo scudetto sia quando lottavamo
per la salvezza."
Non male poi l'elogio di Zanetti (Javier) e Del Piero (sì, proprio
lui)

http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/quitoro/201004articoli/26548girata.asp

Milton
Sindaco
15 anni fa
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Post by Milton
Sulla busiarda, bellissima, non a caso fatta da Brusorio
"Il Filadelfia non erano solo muri, ma la gente che tutti i giorni ti
vedeva in faccia, ti spiegava, ti incitava. Per noi indossare la
maglia granata significava rispettare i morti di Superga, i tifosi e
noi stessi. Sia quando giocavamo per lo scudetto sia quando lottavamo
per la salvezza."
Post by Milton
Non male poi l'elogio di Zanetti (Javier) e Del Piero (sì, proprio lui)
http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/quitoro/201004articoli/26548girata.asp
C'è qualcuno che incarna il «suo» calcio o è tutto da buttare?
«Certo che c'è. Zanetti, per esempio. Un vero capitano per la serietà e l'impegno.
E Del Piero...».

Il simbolo della Juve: detto da lei...
«È una persona molto seria, gli dicono di tutto e lui non brontola mai. È un
esempio, peccato che non tutti lo seguano».

Provate a pensare se queste stesse frasi su Pierpiero le avesse dette
chiunque altro... si sarebbe partiti all'assalto con insulti e improperi...
ecc ecc...
Lui invece se lo può permettere, e se l'è permesso!
LaStampa B&W
15 anni fa
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Post by Sindaco
Il simbolo della Juve: detto da lei...
«È una persona molto seria, gli dicono di tutto e lui non brontola mai. È un
esempio, peccato che non tutti lo seguano».
Provate a pensare se queste stesse frasi su Pierpiero le avesse dette
chiunque altro... si sarebbe partiti all'assalto con insulti e improperi...
ecc ecc...
Lui invece se lo può permettere, e se l'è permesso!
Bè, lui magari lo conosce personalmente quindi è più obiettivo.

Io, "a pelle", penso che Pierpiero è un saccente con l'aspetto da
angioletto. Uno di quelli che si pone da moderato con quell'aria di chi
sta pensando: povero idiota, non capisci un cazzo e cmq non mi frega
molto di quello che dici e pensi. Inoltre, sono un convinto sostenitore
che anche come calciatore è un mezzo grande bluff!
E ora potete anche massacrarmi per l'ultima...
--
La semplicità assoluta è il miglior modo per distinguersi. (C.Baudelaire)
www.lastampabiancoenero.it
andrea@Home
15 anni fa
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Post by LaStampa B&W
che anche come calciatore è un mezzo grande bluff!
Guarda, io penso che Del Piero sia sempre stato sopravvalutato per
interessi di parte, e' un ottimo giocatore, ma da qui ad essere
fuoriclasse ci passa un mare.

Pero' indubbiamente e' uno che ha dimostrato attaccamento alla maglia e
rispetto per i suoi tifosi. E' uno che se n'e' andato in B senza fare un
fiato, si e' fatto le sue partite in provincia, e' andato in panca ed e'
rimasto seduto. E quando gli chiedevano di entrare e giocare lo faceva.

Non mi sembra poco. Se poi vogliamo dire che la maglia era quella
sbagliata sono d'accordo, ma per il resto, da fuori, mi sembra uno
attaccato alla maglia. Avercene.

Forza TORO

Andrea
Alfredo Bodoira
15 anni fa
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Post by ***@Home
Post by LaStampa B&W
che anche come calciatore è un mezzo grande bluff!
Guarda, io penso che Del Piero sia sempre stato sopravvalutato per
interessi di parte, e' un ottimo giocatore, ma da qui ad essere
fuoriclasse ci passa un mare.
Io penso invece che ci sono diverse classi di fuoriclasse, non
necessariamente disposte in ordine gerarchico. Il marketing
giubbentino ne ha proiettato un'immagine ipertrofica da numero uno del
calcio mondiale e questo gli ha nuociuto (anche se non al
portaforoglio), la farmacia giubbentina ha cercato IMHO di supportare
tale immagine ipertrofica, probabilmente danneggiandone certi delicati
equilibri, che poi ha messo anni a ricostruire (anche per degli
infortuni molto seri). Ma è stato uno dei migliori giocatori europei,
senza dubbio, e soprattutto in questa finale di carriera ha dato
l'idea di essere una testa pensante, uno che accumula e fa rendere
l'esperienza. L'unica cosa che gli imputo, ma indirettamente, è di
aver infestato la Nazionale anche quando non gli toccava, soprattutto
nel periodo 2000-2002.

Come persona a me sembra abbastanza normale, potrebbe essere uno dei
tanti ingegneri, un po' aziendalisti e un po' disincantati che
conosco. Chiamandosi Del Piero è notevolissimo.
Alfredo Bodoira
15 anni fa
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Post by Alfredo Bodoira
Come persona a me sembra abbastanza normale, potrebbe essere uno dei
tanti ingegneri, un po' aziendalisti e un po' disincantati che
conosco. Chiamandosi Del Piero è notevolissimo.
Ciò detto, non è figo neanche la centesima parte di Pulici.

(e che cavolo stiamo tutti qui a fare cicì e cocò a Del Piombo quando
abbiamo Pupi?)
LaStampa B&W
15 anni fa
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Post by ***@Home
Guarda, io penso che Del Piero sia sempre stato sopravvalutato per
interessi di parte, e' un ottimo giocatore, ma da qui ad essere
fuoriclasse ci passa un mare.
Un oceano!
Post by ***@Home
Pero' indubbiamente e' uno che ha dimostrato attaccamento alla maglia e
rispetto per i suoi tifosi. E' uno che se n'e' andato in B senza fare un
fiato, si e' fatto le sue partite in provincia, e' andato in panca ed e'
rimasto seduto. E quando gli chiedevano di entrare e giocare lo faceva.
Non mi sembra poco. Se poi vogliamo dire che la maglia era quella
sbagliata sono d'accordo, ma per il resto, da fuori, mi sembra uno
attaccato alla maglia. Avercene.
Ni!
manca la contro prova! non mi ricordo di squadre disposte a strapparsi
le vesti a suon di miliardi per averlo. Magari l'attaccamento di cui tu
parli è stato solo una logica consenguenza.
Per me, l'unico esempio di attaccamento alla maglia è solo uno: Totti!
--
La semplicità assoluta è il miglior modo per distinguersi. (C.Baudelaire)
www.lastampabiancoenero.it
Sindaco
15 anni fa
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Post by LaStampa B&W
Per me, l'unico esempio di attaccamento alla maglia è solo uno: Totti!
Già... e mi chiedo come mai Pupi ha trovato più calzante il paragone con
Zanetti e Pierpiero invece di quello con Totti...
andrea@Home
15 anni fa
Permalink
Post by Sindaco
Già... e mi chiedo come mai Pupi ha trovato più calzante il paragone con
Zanetti e Pierpiero invece di quello con Totti...
Perche' Tottino ando' dai Sensi a lamentarsi che se la squadra non era
competitiva lui se ne sarebbe andato ? Potrebbe essere per questo ?

Forza TORO

Andrea
Sindaco
15 anni fa
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Post by ***@Home
Post by Sindaco
Già... e mi chiedo come mai Pupi ha trovato più calzante il paragone con
Zanetti e Pierpiero invece di quello con Totti...
Perche' Tottino ando' dai Sensi a lamentarsi che se la squadra non era
competitiva lui se ne sarebbe andato ? Potrebbe essere per questo ?
Può essere, se ciò è vero... ma quindi ciò significherebbe che son tutte
balle gli allenatori fatti segare da Pierpier (tipo Ranieri)...
Alfredo Bodoira
15 anni fa
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Pu essere, se ci vero... ma quindi ci significherebbe che son tutte
balle gli allenatori fatti segare da Pierpier (tipo Ranieri)...
Solo perchè Pupi ha detto che è un giocatore molto serio, che non
brontola mai anche se gli dicono di tutto?
Sindaco
15 anni fa
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Pu essere, se ci vero... ma quindi ci significherebbe che son tutte
balle gli allenatori fatti segare da Pierpier (tipo Ranieri)...
Solo perchè Pupi ha detto che è un giocatore molto serio, che non brontola
mai anche se gli dicono di tutto?
Era per dire che se Totti non è degno di nomination per aver richiesto una
squadra degna per rimanere (stimolato la presidenza), Pierpier ha anche lui
fatto qualcosa di poco corretto (segare allenatori).
Possono essere vere entrambe le cose, o balle entrambe, ma secredo all'una
credo all'altra...
Swann
15 anni fa
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Pu essere, se ci vero... ma quindi ci significherebbe che son tutte
balle gli allenatori fatti segare da Pierpier (tipo Ranieri)...
Ma Ranieri non l'ha segato Del Piero. L'ha segato e delegittimato
Blanc: oramai è letteratura nazionale il pranzo con focaccia a Genova.
Del Piero avrebbe voluto segare Capello, ma ci ha pensato calciopoli.
Alfredo Bodoira
15 anni fa
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Post by Swann
Pu essere, se ci vero... ma quindi ci significherebbe che son tutte
balle gli allenatori fatti segare da Pierpier (tipo Ranieri)...
Ma Ranieri non l'ha segato Del Piero. L'ha segato e delegittimato
Blanc: oramai è letteratura nazionale il pranzo con focaccia a Genova.
Del Piero avrebbe voluto segare Capello, ma ci ha pensato calciopoli.
La quale, retrospettivamente, anche se gli ha sfilato due scudetti,
sul piano personale a Del Piero ha fatto un monte di bene. L'ha
liberato da Capello. In nazionale ha imbroccato la sua unica campagna
rispettabile (da riserva, tra l'altro) ed ha vinto il titolo mondiale.
Ha affrontato la B in modo esemplare, con questo ottenendo ogni
riabilitazione morale dovesse mai necessitare personalmente dopo
Calciopoili, ed è tornato per un certo tempo, finchè il fisico l'ha
assistito un po' a livelli tecnici decisamente elevati.
Alfredo Bodoira
15 anni fa
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Post by ***@Home
Post by Sindaco
Già... e mi chiedo come mai Pupi ha trovato più calzante il paragone con
Zanetti e Pierpiero invece di quello con Totti...
Perche' Tottino ando' dai Sensi a lamentarsi che se la squadra non era
competitiva lui se ne sarebbe andato ? Potrebbe essere per questo ?
Forza TORO
        Andrea
Sicuramente, era già quasi a Madrid. Ma molto più probabilmente,
perchè Pulici, dopo aver con chiarezza stigmatizzato, senza nominarlo,
Totti per aver mancato di rispetto ai laziali a fine partita, alla
domanda 'Chi incarna il tuo calcio' mica poteva rispondere Totti.
Milton
15 anni fa
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Post by Alfredo Bodoira
Ma molto più probabilmente,
perchè Pulici, dopo aver con chiarezza stigmatizzato, senza nominarlo,
Totti per aver mancato di rispetto ai laziali a fine partita, alla
domanda 'Chi incarna il tuo calcio' mica poteva rispondere Totti.
Penso anche perché Lui sembra apprezzare anche chi se la tira poco
fuori dal campo, come appunto Zanetti e Pierpiero. Der Pupone, pur
senza
aver raggiunto le vette di molto colleghi velinari, non si può dire
altrettanto.

Milton
Sindaco
15 anni fa
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Post by Alfredo Bodoira
Ma molto più probabilmente,
perchè Pulici, dopo aver con chiarezza stigmatizzato, senza nominarlo,
Totti per aver mancato di rispetto ai laziali a fine partita, alla
domanda 'Chi incarna il tuo calcio' mica poteva rispondere Totti.
Penso anche perché Lui sembra apprezzare anche chi se la tira poco
fuori dal campo, come appunto Zanetti e Pierpiero. Der Pupone, pur
senza aver raggiunto le vette di molto colleghi velinari, non si può dire
altrettanto.

A me non sembra che Totti se la tiri, anzi... però magari mi sbaglio io
eh... fammi degli esempi...
Alfredo Bodoira
15 anni fa
Permalink
...
Be', la saga pubblicitaria pluriennale con coinvolgimento della
famiglia di cui è interprete Totti è lievemente più mitizzante e
pervasiva della pubblicità dell'uccellino o delle successive puntate
in cui Del Piero intepreta l'acidino nei duetti con l'ex Missitaglia.
Un filo, eh? E c'è il cucchiaio di Totti, ma non la forchetta di Del
Piero. Per non parlare degli atteggiamenti nei derby, anche perchè,
purtroppo, di occasioni a Del Piero non gliene abbiamo date molte.
LaStampa B&W
15 anni fa
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Post by Alfredo Bodoira
Per non parlare degli atteggiamenti nei derby, anche perchè,
purtroppo, di occasioni a Del Piero non gliene abbiamo date molte.
Ad una prima lettura, molto veloce, questa m'era sfuggita...sgrunt, era
meglio...arisgrunt!
--
La semplicità assoluta è il miglior modo per distinguersi. (C.Baudelaire)
www.lastampabiancoenero.it
Sindaco
15 anni fa
Permalink
...
Chiedevo degli esempi in cui Totti se l'è tirata. Tu mi hai espresso il tuo
parere su delle pubblicità (cioè gesti in cui un "attore", o presunto tale,
interpreta qualcosa) nelle quali tu dici che Totti pervade mitizzato mentre
pubblicizza i telefoni e DelPiero è un simpatico acidino mentre pubblicizza
l'acqua... Io mi diverto con le pubblicità di Totti e mi stanno sul cazzo
quelle con Delpiero (ma non per sua colpa, ma perchè non mi piacciono).
Riguardo il cucchiaio, equivale al tiro alla Delpiero, cioè delle
definizioni giornalistiche, non certo richieste dai giocatori.
Per inciso: a me stanno moderatamente simpatici entrambi fuori dal campo.
Alfredo Bodoira
15 anni fa
Permalink
...
You can't always get what you want, Sindaco. Ti ho tracciato un quadro
delle scelte dei due personaggi.


Tu mi hai espresso il tuo
parere su delle pubblicit (cio gesti in cui un "attore", o presunto tale,
interpreta qualcosa) nelle quali tu dici che Totti pervade mitizzato mentre
pubblicizza i telefoni e DelPiero un simpatico acidino mentre pubblicizza
l'acqua...
Be', come scegli di apparire, conta, IMHO.

Io mi diverto con le pubblicit di Totti e mi stanno sul cazzo
quelle con Delpiero (ma non per sua colpa, ma perch non mi piacciono).
Anche io, quelle di Del Piero le metto con quelle di Andriu Au della
Ferrero. Probabilmente lo studio pubblicitario sarà lo stesso.
Riguardo il cucchiaio, equivale al tiro alla Delpiero, cio delle
definizioni giornalistiche, non certo richieste dai giocatori.
Solo che tirare i rigori decisivi a cucchiaio nelle semifinali europee
è diverso da tirare a giro. Va bene che era giovane, ma lì se la tiro
de gnente, anche dopo, mentre Zoff si riprendeva da una sincope.
Per inciso: a me stanno moderatamente simpatici entrambi fuori dal campo.
Anche a me, gli antipatici sono ben altri. Qui si discute solo del
modo di porsi. Anzi, personalmente, a me dei pollici versi di Totti
non importa granchè, come gesto in sè, è solo che dovrebbe pensare al
record criminale del derby capitolino (come ci dovrebbero pensare gli
Osservatori di 'stocavolo, imponendo di farlo per un anno a porte
chiuse).
Alfredo Bodoira
15 anni fa
Permalink
Post by Milton
Post by Alfredo Bodoira
Ma molto più probabilmente,
perchè Pulici, dopo aver con chiarezza stigmatizzato, senza nominarlo,
Totti per aver mancato di rispetto ai laziali a fine partita, alla
domanda 'Chi incarna il tuo calcio' mica poteva rispondere Totti.
Penso anche perché Lui sembra apprezzare anche chi se la tira poco
fuori dal campo, come appunto Zanetti e Pierpiero. Der Pupone, pur
senza
aver raggiunto le vette di molto colleghi velinari, non si può dire
altrettanto.
Si vede che non frequentavano le stesse discoteche...
LaStampa B&W
15 anni fa
Permalink
Post by Milton
Penso anche perché Lui sembra apprezzare anche chi se la tira poco
fuori dal campo, come appunto Zanetti e Pierpiero. Der Pupone, pur
senza
aver raggiunto le vette di molto colleghi velinari, non si può dire
altrettanto.
vabbè, è romanaccio dè Roma...va perdonato per questo!
:-))
--
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www.lastampabiancoenero.it
david addison
15 anni fa
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Ma molto più probabilmente, perchè Pulici, dopo aver con chiarezza
stigmatizzato, senza nominarlo, Totti per aver mancato di rispetto ai
laziali a fine partita,
Anch'io ho colto l'allusione, che condivido in toto.
Di più: mi piace pensare che l'immenso Pupi abbia preso due piccioni con una
fava: er pupone panchinato ma anche il diversamente etico Gramellini il
quale, qualche giorno prima, lo aveva in qualche modo (distorto) usato a
suffragio della tesi del proprio buongiorno.

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/grubrica.asp?ID_blog=41&ID_articolo=801&ID_sezione=56&sezione=
Alfredo Bodoira
15 anni fa
Permalink
...
Non conoscevo questo pezzetto, ma mi sembra molto difficile che Pupi
l'abbia detto per caso a questo punto.
Gramellini è stato sciatto nel pensiero qui, ha confuso il legittimo
fastidio per l'ipocrita puritanesimo applicato in generale dei suoi
colleghi e delle istituzioni calcistiche con un fatto avvenuto in un
contesto specifico, per di più associandoci Pulici, che è una gavada
molto grossa. Pulici, che aveva un suo codice 'guerriero' molto
chiaro da sempre, e mi stupisco che un suo adoratore come Gramellini
non l'abbia ancora compreso, gli ha additato con chiarezza l'errore:
sfidare il tifo prima della tenzone è un atto di coraggio, irriderlo
dopo è solo una maramaldata da uomini piccoli (1). E, aggiungo io, le
corna di Marescappa forse non sono state poste in correlazione con
spranghe e motoseghe, perchè, per quanto il derby della Mole non sia
da angeli, non aveva neanche lontanamente il record criminale degli
ultimi dieci di Roma-Lazio. E anche perchè ,come dire, la Giuve gode
di buona Stampa, eh, vicedirettore?


(1) Infatti i tifosi del Toro non dimenticano mai quelli che li hanno
presi per il culo ex post come Marescappa, Antonini, Souness.

LaStampa B&W
15 anni fa
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Post by ***@Home
Perche' Tottino ando' dai Sensi a lamentarsi che se la squadra non era
competitiva lui se ne sarebbe andato ? Potrebbe essere per questo ?
mmmh...quello fù solo un pò di pepe al culo della Sensi (altro non
poteva avendo fatto i dovuti paragoni con la moglie :-D)
--
La semplicità assoluta è il miglior modo per distinguersi. (C.Baudelaire)
www.lastampabiancoenero.it
Swann
15 anni fa
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Post by LaStampa B&W
Ni!
manca la contro prova! non mi ricordo di squadre disposte a strapparsi
le vesti a suon di miliardi per averlo. Magari l'attaccamento di cui tu
parli stato solo una logica consenguenza.
Per me, l'unico esempio di attaccamento alla maglia solo uno: Totti!
Infatti è stato molto più Del Piero a cercare di non farsi staccare la
maglia bianconera di dosso.
Ciò detto condivido l'opinione positiva. A me non è mai dispiaciuto.
Swann
15 anni fa
Permalink
Post by LaStampa B&W
Ni!
manca la contro prova! non mi ricordo di squadre disposte a strapparsi
le vesti a suon di miliardi per averlo. Magari l'attaccamento di cui tu
parli stato solo una logica consenguenza.
Per me, l'unico esempio di attaccamento alla maglia solo uno: Totti!
Infatti è stato molto più Del Piero a cercare di non farsi staccare la
maglia bianconera di dosso.
Ciò detto condivido l'opinione positiva. A me non è mai dispiaciuto.
Alfredo Bodoira
15 anni fa
Permalink
Post by Swann
Post by LaStampa B&W
Ni!
manca la contro prova! non mi ricordo di squadre disposte a strapparsi
le vesti a suon di miliardi per averlo. Magari l'attaccamento di cui tu
parli stato solo una logica consenguenza.
Per me, l'unico esempio di attaccamento alla maglia solo uno: Totti!
Infatti è stato molto più Del Piero a cercare di non farsi staccare la
maglia bianconera di dosso.
Ciò detto condivido l'opinione positiva. A me non è mai dispiaciuto.
Be', io dopo Euro2000 l'avrei ammazzato a roncolate. Non so se mi
rugava più di aver lasciato ai franzosi una simile vittoria, con
epopea annessa, o che avesse dato il destro a Berl-ial di attaccare
Zoff, con le conseguenti dimissioni.

(ripeto qui che Totti fu co-responsabile, perdendo per eccesso di
confidenza sulla tre quarti francese il pallone che, in una specie di
incubo lucido in dieci secondi, sponte una spizzata del fuoritempo
Caccavaro, giunse alle spalle di Toldo che crollava in tuffo sul tiro
di Wiltord siccome gigante dai piedi d'argilla. Solo che questi tre
l'europeo se l'erano conquistati con le loro prove in campo, Del Piero
lo perse solo mangiandosi due gol davanti a Barthez).
Milton
15 anni fa
Permalink
Be', io dopo Euro2000 l'avrei ammazzato a roncolate. <agatino>
Del Piero lo perse solo mangiandosi due gol davanti a Barthez).
Sottoscrivo integralmente. In quella finale diede il peggio di sé.
E pure mi sta simpatico, quando non ha il pigiama o non fa quella
pubblicità demente (mi pregio di non avere mai comprato quell'acqua,
come gli yogurt Danone o la benzina Tamoil, ancora oggi eh, fine pena
mai)

Milton
AlexBi
15 anni fa
Permalink
Post by Milton
Be', io dopo Euro2000 l'avrei ammazzato a roncolate. <agatino>
Del Piero lo perse solo mangiandosi due gol davanti a Barthez).
Sottoscrivo integralmente. In quella finale diede il peggio di sé.
E pure mi sta simpatico, quando non ha il pigiama o non fa quella
pubblicità demente (mi pregio di non avere mai comprato quell'acqua,
come gli yogurt Danone o la benzina Tamoil, ancora oggi eh, fine pena
mai)
Milton
Si ok.
Ma ora parliamo di Pulici che, con tutto il rispetto che ho sempre avuto
per Del Pippero, mi pare un sacrilegio aver dedicato al gobbo tutto il
thread della nostra icona.
C'è stato un bell'articolo/intervista di due pagine (scritti malissimo
ma molto bello per i contenuti...) anche sul Rutto. E dice molto...

C'è un passaggio raccontato dalla moglie in cui un presidente urbano del
Toro vuole conoscere Pupi e poi gli dice: pulici io non saprei cosa
farle fare... Lei è molto ingombrante... Forse i rapporti con i tifosi
(non cito alla parola eh...)
E Pupi risponde: potrei... Ma se io mi fido di lei, credo alle sue
parole, ci metto la faccia, le riporto ai tifosi e poi scopro che ha
mentito vengo da lei e l'attacco al muro....
E infatti pupi è ancora ad allenare i bambini..

--
Inviato da iPhone
Milton
15 anni fa
Permalink
Post by AlexBi
C'è un passaggio raccontato dalla moglie in cui un presidente urbano del
Toro vuole conoscere Pupi e poi gli dice: pulici io non saprei cosa
farle fare... Lei è molto ingombrante... Forse i rapporti con i tifosi
(non cito alla parola eh...)
E Pupi risponde: potrei... Ma se io mi fido di lei, credo alle sue
parole, ci metto la faccia, le riporto ai tifosi e poi scopro che ha
mentito vengo da lei e l'attacco al muro....
E infatti pupi è ancora ad allenare i bambini..
Impagabile.
Non è che quest'articolo è postabile?
Grazie

Milton
AlexBi
15 anni fa
Permalink
...
Se ti iscrivi sul sito del Rutto riesci a leggere tutti i giornali
vecchi (e il giornale di oggi dalle 18 in poi)

Comunque eccola... Ah... non è colpa mia se tra prima e seconda pagina
si perde il senso... è proprio l'articolo che è così...
=======================================

TORINO. Oggi Paolino Pulici compie sessant’anni. Non c’è granata, e
probabilmente non c’è sportivo, che non gli dica AUGURI, PUPI!
Tuttosport ha approfittato della visita che la famiglia Pulici ha
compiuto a Torino accompagnandosi a don Aldo Rabino nella visita alla
Sacra Sindone, per raccogliere questo mondo di sentimenti e
porgerglielo attraverso una piccola festicciola di compleanno.
Stare con Pupi non è una rimbembranza, un’occasione di rievocazione
storica, una celebrazione. E’ cronaca, è presente. Se il giorno prima
avesse segnato un gol, non troverebbe maggior calore di quanto
incontra a ogni passo.
Sono passati quasi trent’anni da quand’era un campione, ma per strada
non passi tre minuti con lui senza che una persona, ricca o povera,
vecchia o giovane, non gli dica «Grazie!». Proprio così, un semplice e
onnicomprensivo grazie. Se mai ce ne fosse bisogno, lì capisci davvero
chi è Paolo Pulici. Il campione, certo. Il goleador. Il giocatore più
amato dai tifosi granata. Una vita con quella maglia, da giovane col
piede ancora un po’ svirgolato all’infallibile Puliciclone che con i
suoi gol firma il ritorno allo scudetto dopo Superga. Però la
grandezza di Pulici si è consolidata dopo, quando si sono spenti i
riflettori, quanto è più difficile, quando la gioventù che va si porta
via gli eroismi e ti lascia l’uomo. Solo con le sue debolezze. E’ dono
raro, da autentico Olimpo, essere leggenda. Gli eroi muoiono giovani.
Gli altri finiscono a vendere pannolini se va bene, se stessi se va
peggio. Ci sono le eccezioni, rarità assolute. Come Pupi.
Leggenda in vita, eroe di uomo, non mito. Non è un’esagerazione, è la
normalità della Persona Paolo Pulici. E’ la differenza. E’ il Toro,
che difatti la gente identifica in lui.
Pupi ha saputo resistere. Ai soldi, montagne di soldi. Per averli,
qualcosa di sé avrebbe dovuto cedere, quantomeno affittare. Che fosse
da volto televisivo o da dirigente, che a pagarlo fosse un presidente
di pallone o la multinazionale vattelapesca. Lui ha guadagnato - meno
di quanto meritasse - quando segnava, poi se l’è fatto bastare per
essere marito, padre, nonno, maestro di calcio e uomo libero. Equivale
a segnare in rovesciata per tutta la vita, anzi le vite: questa e
l’altra.
Quando incontrò l’ultimo padrone del Torino, una e una soltanto fu la
raccomandazione che gli regalò: «Non prometta quel che non può
mantenere, non illuda i tifosi». Non vendere, appunto.
Tutti i tifosi granata gli fanno gli auguri. Pulici a ognuno di loro
dice: «E’ un po’ triste, dirlo, ma lo dico. Abbiamo la testa sotto,
schiacciati. Però non è la prima volta che ci succede, anzi è accaduto
di peggio, ci è stata uccisa un’intera squadra di campioni, eppure
siamo sempre tornati. Bisogna tenere duro, lottare, perché anche
stavolta rialzeremo la testa. Anche se sarà più difficile, se oggi
tutto è più difficile. Siamo forti, più forti di tutto quanto ci va
contro, più forti di tutti quelli che ci vogliono male».
Dieci anni fa, per i suoi primi 50 anni, ci disse: «Da un uomo si fa
un calciatore, ma da un calciatore non si può fare un uomo». Non vale
solo per i calciatori, però. «Ho scelto l’ombra perché non sono uomo
da compromessi. Preferisco il calcio dei bambini, se quello degli
adulti è di un certo tipo.
Io non rifiuto a priori un ritorno al Toro, anzi. Però lo farei
esclusivamente alle mie condizioni, facendo e dicendo le cose chiare,
come stanno.
Soltanto chi ha le idee più che mai serie, può avere a che fare con
Paolo Pulici». Dopo dieci anni, ovviamente Pulici non è cambiato. E’
il Toro, fuori dal Torino. E non è un caso che neanche per il Toro
nulla sia cambiato, se non in peggio.
C’è la fondamentale moglie Claudia. L’amata figlia Patrizia col marito
Andrea e la piccola, splendida Valentina, nipotina che lo marca
amorevolmente a uomo. Ci sono don Aldo e Tuttosport, al ristorante
Marechiaro nel cuore di Torino ad ascoltare il cuore del Torino.
Volevamo coccolarlo a nome di tutti, in realtà è lui che coccola noi.
«GRAZIE!».

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PAOLINO PULICI: «Era il 6 aprile del ’69, contro l’Inter».
LA MOGLIE CLAUDIA: «Dovevamo ancora conoscerci. Mancava poco
comunque». Sarebbe accaduto in estate, il 21 luglio, l’uomo sulla
Luna. Ma quel giorno la Luna seppe anche scendere sulla Terra, per
quei due giovani che per la prima volta si fissavano negli occhi in
riva all’Adda: ci potevi fare il bagno. Lui di Roncello, lei di
Trezzo. Si parlarono. Paolino aveva 19 anni, Claudia 16. Il fiume
diventò il loro mare.
PUPI: «Col Toro in A avevo esordito il 23 marzo in casa, contro il
Cagliari: 0 a 0. Il mio idolo era Gigi Riva. Lo stesso numero di
maglia. E pure lui era stato al Legnano, tra l’altro. Mi prese
sottobraccio, entrai in campo al suo fianco. Il grande Riva, sì. Fu
come un battesimo. Mi disse: “Paolino, auguri: adesso sbatti le ali e
prendi il volo”. Un uomo splendido, Gigi. Un esempio per chiunque,
ieri come oggi. Pro­verò sempre tanto affetto per lui. E gratitudine».
Ma il 6 aprile del ’69? «Il mio primo gol in A. A San Siro,
all’Inter». Finì 2 a 2. «Mi marcava Burgnich. Una colonna della grande
Inter contro un ragazzino come me. Belle botte. Normale, era tosto,
era Burgnich. Che lealtà, che umanità. Finì la partita e lui, invece
di essere arrabbiato, mi fece i complimenti. Un’altra persona vera.
Come lo juventino
Cuccureddu. Ci picchiavamo da paura, guardandoci negli occhi. Ma prima
e dopo: grandi strette di mano, sempre guardandoci negli occhi».
DON ALDO RABINO: «Abbiamo una certa età. Fatichiamo a riconoscerci nel
calcio di oggi, ormai».
PUPI: «In un derby Morini
riuscì a strapparmi per 3 volte i pantaloncini, per tentare di
fermarmi. Dovetti cambiarmeli di continuo in campo davanti a quasi 70
mila spettatori. Dopo qualche giorno arrivò una lettera nella sede del
Toro. Era per me, scritta da un gruppo di tifose granata. Mi
sgridavano: “Paolino, accidenti, ti sei cambiato i pantaloncini troppo
in fretta, dalla Maratona avremmo voluto ammirarti meglio”. Io
calpestavo la bandiera della Juve stesa per terra, entrando in campo
prima di giocare un derby. Non posso definirmi uno normale. Facevo
cose da matti. Ero un cavallo selvaggio. Mi fumavo una Nazionale senza
filtro pochi secondi prima di giocare, nel corridoio che portava al
prato. Buttavo fuori il fumo a centrocampo. E poi cominciavo. Non ero
tanto sano. Però ero vero. Invece oggi hanno plastificato il calcio.
Tutto deve essere aset­tico. I giocatori crescono nel burro e troppi
sono solo presuntuosi. Ma chi sarebbero senza i tifosi? Niente,
nessuno. Valeva anche ai miei tempi, ovviamente. Ma adesso sono così
lontani dalla vita reale. Crescono come polli in batteria. Dipendono
dai procuratori. Non sanno fare nulla da soli. Io anche quando giocavo
mi mettevo in coda alla Posta per pagare un bollettino, chiacchieravo
con la gente. Diteglielo a un
Balotelli, oggi, di andare a fare la fila alle Poste... Magari il suo
capitano Zanetti lo farebbe, però: ecco, quello sì che è un giocatore
speciale».
CLAUDIA: «I tifosi ti adorano, Pupi, anche per ciò che hai fatto e non
hai fatto dopo che hai smesso di giocare».
DON ALDO: «Ehhh, quanti presidenti avrebbero voluto comprarsi Pupi per
conquistarsi un credito coi tifosi...». Ma personaggi come Pulici non
sono comprabili. Danno fastidio: dicono la verità.
CLAUDIA: «Ve lo racconto io il dialogo tra mio marito e l’attuale
presidente del Torino, quando volle incontrare Pupi, un bel po’ di
tempo fa. Alla fine lui disse a Paolo: “Pulici, in verità io non
saprei che farle fare nel Toro. Lei è difficile da gestire. Forse
potrebbe tenere i rapporti con i tifosi, chissà”. Al che Pupi gli
rispose:“Okay, ipotizziamolo. Ma se poi io garantissi per lei,
fidandomi, e riferissi ai tifosi le sue promesse, sa che succederebbe
se alla fine si rivelassero false? Semplice: che verrei qui nel suo
ufficio e l’appenderei al muro”. Io credo che a quel punto il
presidente pensò: “Mah, a questo punto è meglio lasciar perdere”.
Capito?».
PUPI: «Cambiamo discorso. In generale, nella vita, dico che se hai il
portafoglio al posto del cuore non puoi sentire, non puoi capire. Nel
particolare, un giornalista mi ha chiesto, l’altro giorno: “Lei cosa
farebbe per risolvere i problemi del Toro?”. La mia risposta:“Vivo
lontano, sarei presuntuoso se mi mettessi a dire che fare e cosa no.
Piuttosto penso questo: solo chi ha creato i problemi dovrebbe anche
sapere come risolverli, no?”. Io non voglio rinunciare al mio modo di
essere. Il Toro esiste ancora, per me, lo tocco anche con mano: ogni
volta che vado nei club dei tifosi il Toro lo rivedo eccome». Ma c’è
da chiedersi se un Pulici può ancora nascere, al giorno d’oggi:
l’uomo, prim’ancora che il campione. «Dopo aver smesso di giocare,
fare le comparsate in tv o mettermi a fare l’allenatore avrebbe
significato scendere a compromessi che non potevo, non posso
trangugiare. La mia vita, oltre alla mia famiglia, è a Trezzo coi
bambini: la scuola calcio. A loro insegno il divertimento. E a
crescere. Non m’interessa il risultato delle partitelle, ma che
imparino a stare insieme giocando, a diventare dei piccoli ometti
anche se sono dei bimbi. Se non usi la testolina, non vai da nessuna
parte».
DON ALDO: «Pupi, sono curioso di sapere cosa significa per te essere
arrivato a 60 anni».
PUPI: «Significa sapere di dover imparare ancora tante cose dalla
vita. Un tifoso mi ha fermato, due ore fa in piazza San Carlo. Mi ha
detto, tutto emozionato: “Pupi, dimmi anche una bugia se vuoi, ma
fammi credere che andiamo in A, ti prego”. I tifosi e il Toro
dovrebbero essere un corpo solo come ai miei tempi. Invece non possono
nemmeno più andare a vedere gli allenamenti... E non c’è più nemmeno
lo spirito del Filadelfia: non solo non c’è più il Filadelfia. Non
vedo più radici, la casa... Dove sono le origini del Toro?». E’ a
questo punto, in questo preciso momento, che nella sala del ristorante
Marechiaro entrano la signora Liviana col marito Giulio: «Scusate, ma
abbiamo una certa età e la ricordiamo bene quando giocava, Pulici.
L’abbiamo vista da lontano, ci tenevamo tanto a stringerle la mano.
Sa, noi siamo abruzzesi, arriviamo da Montesilvano, siamo qui a Torino
per la Sindone. Vediamo lei, adesso: ed è un grande onore. Davvero
possiamo stringerle la mano? Sa, noi l’abbiamo tanto stimata: lei non
era solo un fuoriclasse, era un avversario leale e coraggioso, un
esempio per tutti». E Pulici: «Avversario? Perché avversario? ». «Non
si arrabbi, ma la nostra famiglia è della Juve. Però Pulici è Pulici
anche per noi, per tutti».
Milton
15 anni fa
Permalink
Post by AlexBi
Comunque eccola...
Bellissima
:-*

Grazie

Milton
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