"alcax" .
Post by alcaxNon capisco tutta questa antipatia verso Carlo Nesti, che è un giornalista
serio e suppur filojuventino non ha mai nascosto simpatie anche per il
granata. Non è assolutamente un anti-Toro.
Forse non ci ricordiamo del nesti che faceva i servizi del Toro sul TGR
fatti di un minuto di azioni avversarie.
CN e' diventato per metà granata dopo che la Rai gli ha chiesto di
trasferirsi a Milano.
From: Nesti Carlo [mailto:***@rai.it]
Sent: Wednesday, January 29, 2003 6:54 AM
Subject: CARLO NESTI TI CHIEDE UN FAVORE
Caro amico/amica,
purtroppo sto vivendo un momento molto delicato all'interno della Rai, e
ti debbo chiedere una grande cortesia per cercare di risolvere i miei
problemi lavorativi. Oggi, sul numero 4 del "Guerin Sportivo" è uscita una
intervista con il sottoscritto, che ti prego di leggere attentamente, e
che riporto di seguito.
HA SALTATO PER RAGIONI FAMILIARI GLI ULTIMI MONDIALI. NON SEGUE PIU' (DOPO
DIECI ANNI) L'UNDER 21. NON COMMENTA LA COPPA ITALIA. C'ERA UNA VOLTA UN
TELECRONISTA. PERCHE' E' SPARITO? IL GUERINO E' CURIOSO E GLIELO HA
CHIESTO.
"Carlo, partiamo dall'inizio. Cos'è successo?"
"Per spiegare l'attuale situazione, all'interno di una azienda alla quale
mi sento molto legato, è necessario salire sulla "macchina del tempo", e
riesaminare rapidamente il mio percorso. Nel 1980, quando fui assunto in
Rai, esisteva una struttura al di sopra di tutte le testate (TG1, TG2 e
TG3), era denominata "Pool sportivo", e ne era responsabile Gilberto
Evangelisti. In pratica si trattava della "Nazionale dei giornalisti
sportivi Rai", nel senso che, per le telecronache, venivano scelti i
redattori più adatti, indipendentemente dalla sede di appartenenza. Fu
così che seguii i Mondiali di calcio 1982, 1986 e 1990, oltre agli Europei
1988, partendo dalla posizione "numero 6" alle spalle di Martellini,
Pizzul, Martino, Vitanza e Viola. Nell'agosto del 1990, nacque la TGS (poi
diventerà Rai Sport), che essendo una vera e propria testata
giornalistica, come TG1, TG2 e TG3, cominciò a creare una sua redazione
autonoma. Fino al 2002, nessun Direttore (nell'ordine Evangelisti, De
Laurentiis, Bartoletti, Maffei e Bruno) considerò incompatibile la mia
appartenenza alla sede di Torino con il ruolo di telecronista. Nello
stesso periodo, continuai la "scalata gerarchica", arrivando ad essere, in
particolare nei Mondiali 1994 e negli Europei 1996, il "numero 2", in
coabitazione con Gianni Cerqueti. Sempre nello stesso periodo, chiesi
ripetutamente di essere trasferito dalla Testata regionale a Rai Sport, ma
restando a Torino, come consentito ai colleghi di Bolzano e di Aosta".
"Così si arriva a luglio. E cosa accade?"
"La scorsa estate, l'azienda ha assunto una linea rigida in materia,
confermando le sole redazioni di Roma e Milano come facenti parte di Rai
Sport, con le eccezioni, appunto, di Bolzano e Aosta. Inoltre il nuovo
Direttore Paolo Francia, esercitando nella più totale legittimità il
mandato, ha deciso di non tenere conto delle graduatorie precedenti il suo
arrivo. Così Stefano Bizzotto e Gianni Cerqueti sono stati scelti come
"eredi" di Bruno Pizzul, ed è stato interrotto dopo 10 anni il mio "iter"
di telecronista della Nazionale Under 21. Il Direttore mi ha spiegato di
volere privilegiare i redattori dell'organico di Rai Sport, e mi ha
chiesto il trasferimento a Roma o a Milano per potere continuare a
lavorare a livello nazionale. Io, per ragioni familiari, sono rimasto a
Torino, dove, visto il "peso" giornalistico di una squadra come la
Juventus, sarebbe più che logico un "presidio" di Rai Sport tipo Bolzano o
Aosta. Ogni giorno, infatti, proprio Rai Sport chiede servizi sulla
formazione bianconera, per cui è necessaria in Piemonte una presenza
stabile, onde evitare l'esborso di contributi esterni. Il risultato è che,
non trasferendomi, vengo impiegato di rado nelle telecronache di Coppa
Italia, e rischio di perdere anche i servizi per "Novantesimo minuto". Io
ho il massimo rispetto per l'azienda per la quale lavoro da 23 anni, e ho
il massimo rispetto per le scelte del Direttore Paolo Francia, ma pongo
alla Rai, e ai lettori, alcuni quesiti".
"E allora sentiamole queste domande".
"E' giusto che nella "Nazionale dei giornalisti sportivi Rai", quale deve
essere Rai Sport, "giochino" soltanto elementi di Roma, Milano, Bolzano ed
Aosta, e non di altre città? E' giusto che la regola, secondo la quale
solo Roma e Milano possono ambire ai grandi eventi, sia retroattiva, e
penalizzi chi, come me, è preesistente di 10 anni alla nascita di Rai
Sport? E' giusto rinunciare, per una questione logistica, all'esperienza
di chi ha partecipato come telecronista a 5 Mondiali e 4 Europei, scalando
la graduatoria con i meriti acquisiti? E' giusto chiedere lo spostamento
da Torino di un telecronista, quando partire da Roma, o da Milano, o da
Torino, per seguire un avvenimento, non comporta alcuna differenza di
spesa? La mia situazione, per anzianità aziendale, è unica, e a mio
giudizio, indipendentemente dal trasferimento o meno, dovrebbe essere
oggetto di una "sanatoria" a parte. Non esistono, infatti, altri colleghi
sportivi che siano telecronisti dal 1982, perché tutti hanno cominciato ad
occuparsi di Mondiali negli anni Novanta, quando è diventata operativa la
TGS. Da adesso in avanti, è più che comprensibile che Rai Sport voglia
organizzarsi sull'asse Roma-Milano, ma ritengo moralmente e
professionalmente ingiusto cancellare il mio passato. Soltanto questo mi
sento di dire, con assoluta tranquillità, alla Rai, al Direttore Paolo
Francia, e ai lettori, nella speranza di poter tornare a fare ciò che ho
sempre fatto".
Ciò che ti chiedo, una volta esposta la mia vicenda, è di scrivere un fax
al Direttore Generale della Rai Agostino Saccà: 06/36226208. Il senso
della lettera, molto garbata, dovrebbe essere questo: "Ho letto
l'intervista con Carlo Nesti apparsa sul "Guerin Sportivo" numero 4.
Ritengo profondamente ingiusto che il vostro giornalista sia stato escluso
dalle telecronache di calcio di primo piano, e che rischi di essere
escluso dai servizi per "Novantesimo minuto". La prego di intervenire per
risolvere il caso". Per conoscenza, se non ti è scomodo, dovresti mandare
il testo via posta elettronica, usando lo spazio Ccn, a:
***@corsport.it ("Corriere dello Sport"); ***@carlonesti.it (il
sottoscritto). Possono bastare 5 righe per sensibilizzare il Direttore
Generale, per cui ti prego di venire in mio soccorso, perché non è vero
che l'opinione della gente conta poco. Ti ringrazio anticipatamente, e ti
abbraccio, confidando nel tuo preziosissimo aiuto.